AmbienteLa Mela Verde? Il Green New Deal della città più sprecona del mondo

La Mela Verde? Il Green New Deal della città più sprecona del mondo

Ad Aprile 2019 il Sindaco di New York, Bill De Blasio, ha varato il piano OneNYC 2050, il Green New Deal, la risposta della Grande Mela ai cambianti climatici. L’ obbiettivo è arrivare ad emissioni zero entro il 2050. Un traguardo ambizioso visto che New York vanta – alcuni sostengono vantava fino a poco tempo fa – il poco invidiabile primato di metropoli più sprecona del mondo. In media un newyorchese consuma più energia, più acqua e produce più spazzatura di un cittadino di qualunque altra megalopoli.

Tv7 del 26 ottobre 2019

Lina

E’ una emozione che se uno non la prova non può capire. Lcittà di Manhattan è unica al mondo

Alice (

Io vivo a 10 minuti a piedi da questo parco, e sono qua da un anno.  Nonostante venga qui quasi tutti i giorni è sempre un’emozione, un paesaggio mozzafiato, penso che passerei tutte le giornate a guardare questo panorama.

Loris

E qualcosa di particolare, è molto emozionante, è come vederla nei film, in tivvù è proprio come viene descritta, come si vede.

La città che non dorme mai, fedele al suo mito, non  spegne  mai neppure  le sue  luci come invece  fanno a notte inoltrata  altre megalopoli – Tokio, Hong Kong, Shanghai – con skyline altrettanto fantasmagoriche ma più attente alla bolletta elettrica.

Renée 

Sono d’accordo, si, le risorse sono limitate, forse è troppo spreco, ma questa è New York, cerco di economizzare su altre cose,  ma le luci ci vogliono, fanno la skyline meravigliosa

Alice

Sicuramente bisogna fare qualcosa,  sappiamo che non andrà avanti molto. Però e bello. Magari risparmiare non su queste luci ma su altro.

New York è una città sprecona. E non solo per  le luci della skyline.  D’estate i condizionatori continuano a funzionare anche quando fuori le temperature diventano miti, d’inverno  è non poche sono finestre spalancate per eccessivo riscaldamento.

Daniel A. Zarrilli, Direttore  OneNYC  2050, Città di New York

 Il 70 % delle emissioni di gas serra nella nostra citta vengono dai palazzi, Per questo il comune di NY  ha approvato una legge che fissa parametri più rigidi, Alcune modifiche devono essere eseguite entro il 2024, altre entro  il  2030

Jimmy Carchietta, Amministratore delegato Cotocon Group

E’ triste dirlo, abbiamo cattivi comportamenti, noi americani siamo voraci. Consumiamo  tanto. Guardi oggi, è una giornata assolata. Dalle vetrate delle torri,  la  luce entra naturalmente da fuori. Eppure tutti gli uffici sono illuminati. Che bisogno c’è?

Jimmy Carchietta ha fatto della lotta agli sprechi nel settore edile un lucroso business

Jimmy Carchietta, Amministratore delegato Cotocon Group

All’età  di 7 mesi a mio figlio fu diagnosticato un forma di cancro infantile. I dottori ne attribuirono la colpa all’inquinamento ambientale. Questa esperienza –, a lieto fine perché mio figlio è sopravvissuto, ha radicalizzato le mie posizioni  sull’inquinamento ambientale. Dovevo  fare qualcosa per evitare che altri subissero lo stesso tormento.

La Cotocon Group si occupa di ingegneria sostenibile. Analizza gli sprechi energetici  nei grandi edifici . Suggerisce ai proprietari interventi correttivi.  In linea con le nuove norme di efficienza energetica, varate dal Comune di New York

Daniel A. Zarrilli, Direttore  OneNYC  2050, Città di New York

Ad Aprile 2019 il Sindaco Bill De Blasio ha varato il piano OneNYC 2050, il nostro Green New Deal, la risposta di New York ai cambianti climatici. L’ obbiettivo a lungo termine è arrivare ad  emissioni zero entro il 2050. Allo stesso tempo ci sono misure immediate,  per incamminarci su quella strada.

Un traguardo ambizioso visto che New York  vanta – alcuni sostengono vantava fino a poco tempo fa  –   il poco invidiabile primato di metropoli  più sprecona  del mondo.  La grande mela consuma più energia,  – una petroliera ogni giorno e mezzo – più acqua e produce più spazzatura 33 milioni di tonnellate  all’anno  di tutte le altre.

Al supermercato, le buste di plastica vengono elargite a profusione, senza costo alcuno per i clienti. A fine giornata, i sacchi con la spazzatura vengono depositati sui marciapiedi, in attesa dei camion a diesel e quinti altamente inquinanti  che vengono a raccoglierli. Viene fatta la differenziata, ma solo il trenta per cento  di quanto raccolto viene riciclato, il resto finisce in discariche e inceneritori.

Manhattan è sempre stata poco inclina a occuparsi della sua spazzatura. Fino al 1992, la gettava semplicemente nell’oceano.  Ora l’isola ospita due centri di smistamento, quest’ultimo  costruito di recente non senza tensioni con la cittadinanza.

Lloyd 

La maggior parte della gente qui era contraria. Questo è un luogo di svago. Quando si pensa  alla spazzatura vengono i in mente cattivo odore, sporcizia

Anche se in ritardo rispetto alle città più virtuose,  New York si è data l’obiettivo di zero spazzatura in discarica entro il 2030. Uno dei centri di riciclo dei rifiuti della Grande mela sorge a Long Island.  Carta, plastica, metalli, dopo essere stati opportunamente trattati,  vanno ad alimentare il promettente  settore dell’economia circolare.

Michael  Vitale, Great Northern Fibers  

Oggi lavoriamo molto con le 500 società che sono nella lista Fortune.  Per loro è molto importante mostrarsi ecosostenibili.  Attira clienti e fa aumentare gli affari. E’  sarà sempre di più così.

Gran  parte dei rifiuti di New York  è stata seppellita a  Staten Island,  la discarica più grande del mondo Ha cessato di operare nel 2001, l’anno dell’attentato alle dell’11 settembre. Parte delle macerie delle Torri Gemelle sono state portate qui.

Grazie ad un pluriennale  progetto di recupero , il sito ora ha cambiato radicalmente volto. Il prossimo anno, una sezione grande quanto il Central Park verrà aperta al pubblico.

Eloise Hirsh, Fresh Kills Park

La natura ha vinto la battaglia. E questo è un grande messaggio che viene da questo sito. Dimostra che possiamo riparare ciò che abbiamo rotto.

Claudio Pagliara, giornalista e autore, racconto gli Stati Uniti al pubblico della RAII. Ho scritto “La tempesta perfetta. USA e Cina sull’orlo della terza guerra mondiale”, Edizioni Piemme

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