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20 Aprile 2010

I due volti di Israele

Festa dell'Indipendenza

 

Omaggio ai caduti

 

Israele e’ un Paese di contrasti. Quello che forse racchiude piu’ di altri l’essenza della nazione e’ il brusco cambio di clima che avviene tra lo “Yom ha Tzikaron”, il giorno della memoria dei caduti e lo “Yom Atzmaut”, il giorno dell’indipendenza, che segue il primo senza soluzione di continuita’.  Spero che le foto che ho scattato negli ultimi due giorni  possano fornirvi un’idea. 

Lunedi’, Monte Hertzel, il cimitero militare di Gerusalemme, straripava di lacrime. Il dolore di madri e padri, di fratelli ed amici. Sulle lapidi delle tombe, incisa l’eta’ dei soldati morti in guerra: 18, 19, 20 anni. La storia piu’ toccante e’ quella di una madre che avendo perso, recentemente, il secondo figlio, si domandava davanti a quale tomba dovera raccogliersi. 

Al tramonto,  in ossequio al calendario ebraico che segue i ritmi del sole, Israele ha cambiato volto, si e’ asciugato le lacrime e si e’ riversato in piazza,  per festeggiare gioiosamente il 62esimo anno di vita. Per tutta la giornata di oggi, i parchi sono stati  presi d’assalto per l’immancabile barbecue. Tanti bambini, tanti come da noi non se ne vedono dagli anni Sessanta. Una quantita’ pantagruelica di cibo. E ad ogni scatto, l’invito ad azzannare uno spiedino. 

Il ribaltamento dell’uomore del Paese tra le due ricorrenze e’ simbolico. Israele ha dovuto affrontare guerre, conflitti e terrorismo nel corso della sua breve storia.  La nazione esiste grazie ai suoi caduti. Gioa e dolore sono due fatte della stessa medaglia.