Archivio 'Media'

Israele, News, Politica
17 Aprile 2012

I media, specchio di un Paese

Il colonnello israeliano Eisner, che ha colpito col calcio del suo M -16 di ordinanza un pacifista danese, ha agito allo stesso modo delle criminali forze speciali di Bashar Assad, che in 13 mesi hanno ucciso migliaia di manifestanti? Il paradossale parallelo non compare in uno dei tanti blog che inondano la rete con baggianate simili ma nell’editoriale di Ziv Lenchner, su Ynet, il più cliccato sito di informazione on line israeliano. 

Non solo. Ieri, nell’edizione delle 20,00 di “Arutz 2”, l’ammiraglia della tv israeliana, il  video che mostra l’ufficiale  usare una violenza ingiustificata è stato trasmesso una infinità di volte. Il ragazzo danese è stato intervistato. I più strenui critici del governo Netanyahu hanno avuto voce e hanno potuto esprimere i loro dubbi sulla necessità di chiudere le porte del Paese alla Fly-flottiglia (gli attivisti pro palestinesi, di cui il ragazzo danese era parte).

E’  un bene che i media israeliani siano così liberi e diano spazio alle opinioni più diverse. Il parallelo Israele – Siria dell’editorialista di Ynet si sgretola proprio perché compare su un media israliano. Se Israele fosse la Siria, le immagini dell’ufficiale che picchia ingiustificatamente il pacifista le avremmo viste solo su YouTube, CNN e Al Jazeera. E invece il  caso ha avuto più eco qui che all’estero. Un grazie va alla stampa israeliana per questa lezione di libertà, sale della democrazia.

Politica
8 Giugno 2010

Coltello “sparito” dalle foto della Reuters

Errare umanum est … perseverare “Reuters”. Ci ricasca l’agenzia britannica nel vizietto di truccare le foto , quando di mezzo c’è Israele.  Il quotidiano turco Hurryiet, che non può essere sospettato di sionismo strisciante, pubblica foto scattate dai passeggeri della Marmara e sfuggite alla censura israeliana.  Mostrano i soldati sopraffatti dal gruppo dei “puri e duri” imbarcatisi nell’impresa “pacifista”. In due casi,  bradiscono un coltello.
Miracolosamente, si fa per dire, i coltelli sono spariti nelle foto rilanciate sui circuiti internazionali dalla Reuters. Osservate in basso a destra.

Originale

Reuters

Originale

Reuters

Recidiva la Reuters. Nel 2006, durnate l’offensiva israliana nel sud del Libano, l’agenzia britannica ritoccò la foto del cielo di Beirut per renderla più drammatica. E anti israeliana. Che vergogna!
Per chi conosce l’ebraico, ecco il link al servizio andato in onda ieri su Channel 10 israeliano
Politica
6 Giugno 2010

Flottiglie, guerra nei media

I “pacifisti” italiani della Flottiglia “Free Gaza” non hanno mancato di dire idiozie al loro rientro in patria. La più grossa, quella dei cadaveri buttati a mare, falsità grossolana prontamente rilanciata da tutti i media, per poi finire, come tutte le “pinocchiate”  nel dimenticatoio.

Il web si è confermato l’arena privilegiata dove i due campi, pro “pacifisti” e pro israeliani se le sono date di santa ragione. Almeno sulla rete, il secondo campo ha prevalso. Il video che mostra i “pacifisti” della Marmara armati di bastoni ha battuto, con quasi un milione di contatti, l’altro video, il risultato della battaglia, lo spargineto di sangue.

Un buon colpo l’ha messo a segno MEMBRI, che ha trovato nei suoi archivi l’infuocato discorso con cui  Bulient Yildirim, organizzatore della “Flottiglia della pace”, lo scorso anno, a Gaza, glorificava  il martirio (per questo video, clicca qui).

Messo sotto accusa per la lentezza nello spiegare l’accaduto, il ministero dell’Informazione israeliano è incappato però in un errore. Ha inviato ai giornalisti accreditati il link al video We con the world, una parodia del celebre “We are the world”, che sberleffa i pacifisti. Divertente, ma non utilizzabile come arma ufficiale del governo. Dopo tre ore, gli stessi giornalisti hanno ricevuto una mail di contrite scuse: “Il video non rappresneta la posizione ufficiale del governo”.