Archivio 'Geopolitica'

Geopolitica
22 Ottobre

Rischio globale

Nel Tv7 del 13 ottobre 2023, l’ex direttore della CIA e ex capo del Pentagono Leon Panetta lancia un allarme: “La Cina potrebbe tentare di invadere Taiwan, pensando che gli Stati Uniti , impegnati su due fronti, Ucraina e Israele, non sarebbero in grado di proteggerla.”. E aggiunge “Sarebbe un calcolo sbagliato”




 

Geopolitica, Stati Uniti
6 Settembre 2021

Quel Giorno: 11 settembre, venti anni dopo




 

Speciale Tg1 5/7/2021

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Quel Giorno: Speciale Tg1 5/9/2021

Quel Giorno: Speciale Tg1 5/9/2021

Tuta mimetica, fucile in mano, passo veloce: una foto spettrale che entra nei libri di storia.

L’ultimo militare a lasciare il suolo afghano è il generale Chris Dònahue, comandate della mitica 82esima divisione paracadutisti, cui vengono affidate le missioni più difficili.

Appena le ruote del c -17 che lo riporta in patria si staccano dalla pista dell’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, i talebani festeggiano a modo loro … sparando in un cielo buio come la pece. Il cerchio si chiude. L’Afghanistan è di nuovo nelle loro mani. Come venti anni fa.

Gli ultimi 15 giorni sono stati tra i più difficili.

La caduta repentina di Kabul, il 15 agosto; lo sforzo caotico e disordinato degli americani e dei loro alleati di evacuare concittadini e afgani che hanno aiutato la coalizione. E l’incubo terrorismo che si materializza il 26 agosto: un terrorista suicida dell’ISIS si fa esplodere tra la folla che si accalca ai cancelli dell’aeroporto di Kabul uccidendo 13 soldati americani e decine di civili afghani.

La clessidra del tempo fissato per la fine delle operazioni, il 31 agosto, si svuota in crescendo di tensione. Droni statunitensi uccidono due membri di spicco dell’ISIS e altri kamikaze pronti ad entrare in azione a Kabul. Razzi verso l’aeroporto sono intercettati dalla difesa aerea.

E’ il ritiro più anticonvenzionale della storia del esercito americano. .

123 mila persone sono messe in salvo dal ponte aereo della coalizione. Ma duecento cittadini americani e decine di migliaia gli afghani a rischio rappresaglia sono stati lasciati indietro. Armi sofisticate per miliardi di dollari sono finite nella mani dei nemici. E l’America a 20 anni dlal’11 settembre, nonostante le rassicurazioni del presidente Joe Biden torna a temere un attentato sul suo suolo.

(TITOLO)

Quel giorno

di Claudio Pagliara

 

 Harrison

Non ero ancora nato. Ma ho visto in tivvù documentari sull’11 settembre. Mia madre era incinta di me e proprio quel giorno era andata in ospedale per un’ecografia.

Geopolitica
18 Gennaio 2020

Usa e Iran, I grandi nemici




Trump ha ordinato l’eliminazione del super generale iraniano Qasem Soleimani. Gli scenari secondo un analista d’eccezione, Michael O’Hanlon di Brookings Institution . Servizio andato in onda nel TV7 – Rai 1 – del 17/1/2020

TESTO

Michael O’Hanlon, Brookings Institution 

Nessuno dei due Paesi vuole una guerra su larga scala. Ma una guerra può scoppiare per un errore di calcolo o per incertezza sulle reali intenzioni dell’avversario.

Qasem Soleimani era l’artefice della mezzaluna scita, l’espansione militare dell’Iran in Iraq, Siria e Libano. Un nemico giurato degli Stati Uniti da oltre due decenni.  Eppure nessun presidente, prima di Donald Trump, ne aveva ordinato l’eliminazione.

Donald Trump

Abbiamo colpito un mostro totale. Avremmo dovuto farlo molto tempo fa.

Trump respinge le critiche di chi sostiene che abbia agito d’impulso. Ma molti si chiedono se il Presidente abbia valutato tutte le implicazioni dell’uccisione di un generale tanto potente e così vicino alla guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Khamenei.

Michael O’Hanlon, Brookings Institution 

Non dico che sia stata una decisione sbagliata. Ma avrebbe dovuto essere accompagnata da  due azioni politiche che per ora non vedo: un serio sforzo per riparare le relazioni con l’Iraq e un piano realistico per riaprire  il negoziato sul nucleare.

All’indomani dell’uccisione di Soleimani, il Parlamento iracheno chiede il ritiro delle truppe americane. Trump reagisce da uomo d’affari.