PoliticaTrump, il malato in capo
Trump lascia l'ospedale

Trump, il malato in capo

La satira sale della democrazia. Negli Stati Uniti non si ferma neppure davanti al ricovero per Covid di Donald Trump.

Sabato, con il presidente in ospedale, Saturday Night Live, programma di punta della NBC, propone l’esilarante parodia del dibattito più brutto della storia, quello tra il Presidente lo sfidante, Joe Biden, che si interrompono continuamente e si insultano senza ritegno.

Presidente Trump, ha due minuti, dice il moderatore.

Ne voglio dieci, la risposta

Ad interpretare i duellanti, due grandi attori comici, Alec Baldwin nei panni di Trump, Jim Carrey in quelli di Biden .

Sono state le due settimane più caotiche della già tumultuosa presidenza Trump. Prima le rivelazioni del New York Times sulle tasse personali pagate nel 2016 e nel 2017 dal Tycoon, 750 dollari. Poi il tweet del capo della Casa Bianca in cui rivela di aver contratto, assieme  alla first lady Melania, il covid. Il 2 ottobre, il ricovero all’ospedale militare Walter Reed di Bethesda, in Maryland, alle porte di Washington.

Un drappello di sostenitori si raduna davanti alla struttura medica. Domenica Trump  fa un primo  stappo alle regole: voglio fare una sorpresa a questi patrioti, twitta. Poco dopo esce in auto, mascherina al volto, per salutare da dietro i finestrini chi lo acclama davanti all’ospedale.

Nei tre giorni di ricovero, i medici forniscono informazioni incomplete sulle sue condizioni di salute. Di certo, ha avuto febbre alta  e per due volte ha avuto bisogno di ossigeno. Per curarlo, utilizzati i farmaci più avanzati a disposizione: un antivirale, il Remdesivir, un antiinfiammatorio steroideo, prescritto nei casi più gravi, e un  mix  di super anticorpi, un farmaco ancora in fase sperimentale ma molto promettente. Lunedì sera, torna alla Casa Bianca.

Sua la regia. L’elicottero che lo riporta a casa ripreso mentre sorvola Washington. Sul porticato della sua residenza, si toglie la mascherina in segno di sfida, fa il saluto militare, e resta immobile epr alcuni minuti. In un videomessaggio dice: “Non abbiate paura del covid, non lasciate che domini le vostre vite”.

Washington, come il resto del Paese, vice queste ore drammatiche con sentimenti contrastanti.

Davanti all’ospedale, c’è Il popolo di Trump. Bandiere giganti, non solo quelle degli Stati Uniti, ma anche quelle degli stati trumpiani.

Domanda: Perché voterà per Trump?

George 

Rispetta la Costituzione degli Stati Uniti come era stata originariamente scritta. Sostiene i diritti individuali, le libertà e un governo leggero.

Tatiana

Non è un politico di carriera, ma in questi quattro anni ha fatto di più di altri politici, compreso Biden.

Domanda. La maggioranza degli americani ritiene che abbia mal gestito la pandemia. Cosa pensa lei?

Chris 

E’ un essere umano. E gli esseri mani sono imperfetti. Simo destinati a sbagliare. Non sono d’accordo con lui al 100%. Ci sono cose che Trump ha fatto che non mi piacciono. Ma il suo cuore batte per le causV giuste. Vuole il meglio per questa nazione.

Nel quartiere Georgetown, al water-front , tra i consulenti teschi e zucche che preannunciano  Halloween , c’è l’altra America, quella anti trumpiana.

Adam 

Trump, è un idiota. Per questo si è ammalato. Non è il modo con cui un leader dovrebbe comportarsi. Il virus è un problema serio. E lui lo ha sottovalutato fin dall’inizio.

Ryan

Ora continuerà a diffondere l’infezione tra i suoi sostenitori ai quali ha detto di non indossare la maschera, perché il virus è una bufala. Il solo risultato è  che più gente si ammalerà, e più gente morirà. E non sarebbe be dovuto accadere.

Kevin 

Trump non era preparato per questa posizione. Tutte le minoranze, ispanici, afro americani, dovrebbero votare per Biden. E ‘ il solo modo per cambiare veramente le cose.

Che pensava che Trump dopo l’esperienza del covid avrebbe ammorbidito il suo messaggio si sbagliava.

John Fortier, Bipartisan Policy Center 

Vuole mostrare che il coronavirus non deve condizionare completamente le nostre vite. Che anche in tempi di pandemia c’è un modo per andare avanti senza chiudere tutto.

Una strategia che per ora non sembra pagare. I sondaggi dicono che la gestione della pandemia è costata al  Presidente una parte importante degli elettori che 4 anni fa gli consentirono di conquistare la Casa Bianca

Arianna Farinelli, scrittrice 

Sembra che tra alcuni gruppi di elettori che sono stati fondamentali per la sua elezione del 2016 la popolarità del presidente sia in discesa. Mi riferisco in modo particolare alle donne. Trump è indietro anche tra la popolazione più anziana, che notoriamente vota più repubblicano che democratico. E questo perché anche gli anziani hanno sofferto molto per la pandemia. Lo stesso per chi vive nelle zone residenziali. Solitamente le zone residenziali votano più repubblicano, quelle urbane più democratico. Ma anche nelle zone residenziali il Presidente è in sofferenza.

Resta senza risposta la domanda che è sulla bocca di tutti, la malattia lo aiuterà, facendogli guadagnare simpatie. O lo danneggerà, mostrando che la ritrosia a rispettare alla lettera le raccomandazioni diramate dalle autorità sanitarie –  distanziamento e mascherina – hanno portato la pandemia dentro il cuore del potere americano, la Casa Bianca.

Arianna  Farinelli, scrittrice 

Trump ha condotto una campagna elettorale negli ultimi mesi che era soprattutto incentrata sull’ordine e la sicurezza per distogliere l’attenzione dalla sua gestione del virus e invece focalizzare l’attenzione sui disordini, sulle proteste, sugli scontri. Ecco sembra che in queste ultime settimane, la campagna sia nuovamente focalizzata sul virus.

John Fortier, Bipartisan Policy Center 

Penso che il Presidente era meglio piazzato in gennaio per essere rieletto. La crisi legata al Covid ha danneggiato le sue chance. I democratici ora sono intenti a dimostrare che ha contratto il virus perché non affronta la crisi come dovrebbe. Per essere rieletto avrebbe bisogno di una buona notizia, un miglioramento della situazione e la sua guarigione potrebbe essere parte di questa storia.

Restano 4 settimane a Trump per rimontare uno svantaggio che oggi sembra incolmabile. E la seconda ondata della pandemia non lo aiuta. Ma c’è chi giura che ci saranno altri colpi di scena in una campagna che già ne avuti tanti. Forse l’annuncio del vaccino. Forse il disco verde delle autorità sanitarie alla somministrazione su larga scala dei super anticorpi monoclonali che il Presidente ha assunto in ospedale. La  casa farmaceutica che li produce ha già promesso un milione di dosi entro l’anno. Forse sviluppi sull’intricata vicenda dell’origine del Russiagate.   La corsa alla Casa Bianca negli Stati Uniti è sempre aperta fino all’ultimo giorno. Quest’anno il 3 novembre –

 

 

 

 

Claudio Pagliara, giornalista e autore, racconto gli Stati Uniti al pubblico della RAII. Ho scritto “La tempesta perfetta. USA e Cina sull’orlo della terza guerra mondiale”, Edizioni Piemme

Comment (1)

  • Vivi Zizzo

    Ho letto con grande interesse l’articolo.Trump come Presudente ai miei occhi non ha mai avuto credibilità’.Mi auguri che il popolo americano voti Biden,anche se non sembra avere la statura di un Presidente,sicuramente farà meno danni.

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