CinaCina, spero che sia femmina

Cina, spero che sia femmina

Cina, spero che sia femmina

Cina, spero che sia femmina. E’ una femmina! L’annuncio dell’ostetrica, fino a qualche tempo, accolto in Cina con rassegnata tristezza e malcelato sgomento. In una società patriarcale, meglio un figlio maschio, soprattutto se come è stato per quarantanni, destinato ad essere unico. Ma Chao e Lu di femmine non ne hanno avute due. Rourou, 3 anni e Qiaoqiao, 6 mesi. E sono felci così.

 

Li Lu, 31 anni
La situazione ottimale sarebbe stata un maschio e una femmina. Ma non è cosa che i genitori possano decidere. Prima di avere un figlio, non abbiamo mai dato peso a questo argomento. Ora siamo felicissimi di avere due bambine.

Ren Chao, 31 anni
Ci siamo semplicemente affidati al destino. Non avevamo neppure messo in conto un secondo figlio. Ma abbiamo accettato con gioia ciò che è arrivato.

Servizio tratto da Rai, Tv7 del 2 febbraio 2018

Il video sul mio canale YouTube

Una coppia con due bimbe

Chao, Lu e le due bimbe vivono con la governante in una casa minuscola – una sola camera da letto – in un elegante e centrale quartiere di Pechino. Lui è un fotografo professionista, il suo lavoro lo porta a viaggiare molto. Lei è restauratrice, il suo ufficio è dentro la Città proibita. Come tutti i cinesi della loro generazione, sono figli unici, così imponeva la politica di pianificazione familiare che la Cina comunista ha abbandonato solo due anni fa.


Li Lu, 31 anni
Avere due figli è bello. Ma il cambiamento arriva tardi. Ora che il governo di avere un secondo figlio, noi figli unici dobbiamo occuparci dei genitori e di una famiglia più grande di quella in cui siamo cresciuti. La pressione è enorme.

Ren Chao, 31 anni
Sia io sia mia moglie siamo cresciuti senza fratelli o sorelle. Prima del matrimonio, non abbiamo mai convissuto con persone coetanee. Per questo tendiamo ad essere egoisti e a litigare spesso. E uno dei problemi prodotti dalla politica del figlio unico.

La politica del figlio unico

L’esperimento di ingegneria sociale noto come politica del figlio unico ha consentito alla Cina di uscire dal vortice della povertà ma ha avuto effetti collaterali imprevisti. La preferenza per il maschio – specie in campagna – ha alimentato gli aborti selettivi. Si calcola che 66 milioni di bimbe non siano mai nate, a causa di questa pratica, vietata ma diffusa. Il risultato è che oggi il Paese più popoloso del mondo sia anche quello che ha il rapporto numerico tra i sessi più squilibrato. E’ normale che i fiocchi celesti siano superiori a quelli rosa. La proporzione naturale è 105 maschi ogni 100 femmine. Ma in Cina il gap è anormale, ha raggiunto all’inizio del Duemila un picco di 121 maschi ogni 100 femmine. Negli ultimi 15 anni però “femmina è bello” ha cominciato a farsi strada anche nel maschilista dragone. Ma il riequilibrio tra i sessi non è dietro l’angolo

Liu Zhong Yi, Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Popolazione
La correzione della sproporzione tra i sessi in Cina non avviene in modo regolare, ma per gradini Per un lungo periodo, ogni 100 femmine c’erano 120 maschi, poi 117, ora 113. E’ difficile prevedere il prossimo scalino, la discesa a 11 o 110. Credo che dovremo aspettare ancora a lungo.

Aumento dei fiocchi rosa

L’aumento dei fiocchi rosa è il risultato dei cambiamenti avvenuti in Cina che in una lasso di tempo limitato, 40 anni, da Paese povero e agricolo è diventata la seconda potenza economica mondiale.

Ren Chao, 31 anni
Nelle grandi città, avere un figlio o una figlia è la stessa cosa. Invece in campagna, nelle aree povere dove il tessuto sociale è più fragile, avere un figlio maschio dà maggiori garanzie.

Li Lu, 31 anni
Non c’è più una grande differenza. Sono preoccupata solo per i pericoli che le mie figlie dovranno affrontare crescendo. I ragazzi possono uscire senza problema. Ma le ragazze…

Ineguaglianze tra i sessi

Un altro fattore che pesa sono le persistenti ineguaglianze tra i sessi nel mondo del lavoro. La parità sancita dalla legge non trova riscontro nella realtà. Una recente ricerca ha svelato che in media una donna percepisce uno stipendio sensibilmente inferiore – il 78 per cento – di quello dei colleghi maschi con pari mansioni. E anche le opportunità di lavoro non sono le stesse.

Li Lu, 31 anni
Ho avuto due bimbe da quando lavoro Ogni volta ho preso sei mesi di aspettativa. E ora il nostro capo va dicendo che non assumerà più donne perché appena mettono piede in ufficio sfornano figli.

Ren Chao, 31 anni
E’ noto che a scuola le ragazze vanno meglio dei ragazzi. Ma la società è ingiusta. Guardi al nostro mondo: siamo entrambi artisti. Ci sono molte brave artiste. Ma il mercato dell’arte preferisce gli artisti maschi. E’ sessismo.

L’altra metà del cielo

Per l’altra metà cielo però è scoccata l’ora della rivincita. Proprio lo squilibrio numerico tra i sessi, dà alle ragazze un grande potere nella scelta del partner. Sono loro decidere quando e con chi sposarsi. Le statistiche parlano chiaro: in Cina ci sono almeno venti milioni di ragazzi in età di matrimonio destinati a restare soli, guanggunr – rami spogli che non producono frutti. Nei parchi pubblici, nei weekend le mamme espongono le foto dei figli single, nello sforzo di trovar loro moglie. E nonostante la stampa le bolli come “avanzi”, le ragazze sempre più spesso preferiscono la carriera alla tradizione che le vorrebbe mogli e mamme già a vent’anni. E’ la Cina che cambia.

Claudio Pagliara, giornalista e autore, racconto gli Stati Uniti al pubblico della RAII. Ho scritto “La tempesta perfetta. USA e Cina sull’orlo della terza guerra mondiale”, Edizioni Piemme

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