Archivio 'Società'

Politica, Società, Stati Uniti
1 Maggio 2021

Ombre nel buio




 

Di Claudio Pagliara. Riprese e montaggio: Anthony Sanfilippo. Producer: Stefano Corti  Tv7 30 aprile 2021

Fernando Nelson 

C’è molta delinquenza in Messico. Un cartello ci ha sequestrati. Ha preteso 2mila dollari per lasciarci andare. Sette  cugini che vivono negli Stati Unit hanno racimolato i soldi. Se non avessi pagato, quelli del cartello avrebbero ucciso me e il bambino.

Fernando e il figlio Manuel, che pollice al posto del ciuccio, ora dorme beatamente tra le sue braccia, vengono dall’Honduras. Hanno appena guadato il Rio Grande, che segna il confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Il viaggio è durato 45 giorni. Fernando mi svela un piccolo segreto, il significato dei braccialetti colorati che i migranti hanno al polso quando

Economia, Società, Stati Uniti
22 Marzo 2021

La rinascita di New York




New York si risveglia dal suo lungo sonno. Molti sono i segni della rinascita. Nuove attività commerciali aprono i battenti negli spazi lasciati liberi da quelle spazzate via dal virus. Le strade della Grande Mela brulicano di gente, nonostante l’assenza di turisti. I ristornati che sono sopravvissuti ad un inverno particolarmente rigido grazie agli spazi esterni concessi dall’amministrazione comunale, ora possono servire pasti anche nelle sale interne, al 35 % della loro capienza. Le luci di Broadway resteranno spente ancora a lungo, ma i cinema hanno già riaperto i battenti sia pure con limitazioni e dal 2 aprile lo stesso faranno alcuni teatri e sale musicali.

Le big tech statunitensi hanno approfittato del calo del mercato immobiliare per affittare a Manhattan nuovi spazi da adibire ad uffici per le molte migliaia di nuovi dipendenti che hanno in programma di assumere. Facebook ad esempio ha preso in affitto questo ex ufficio postale. Una scommessa sul futuro della metropoli proprio nell’anno in cui gli uffici esistenti si sono svuotati e ai dipendenti è stato chiesto di  lavorare da casa. Ryan Naples, vicedirettore di TechNYC

New York è unica tra le grandi città americane. Ha un sistema di trasporti in funzione 24 ore al giorno, ha università d’eccellenza, importanti istituzioni culturali. E inoltre vanta la più estesa  diversità demografica di qualunque i altra città americana

New York come l’araba fenice, rinasce sempre dalle sue ceneri. Così fu dopo l’11 settembre, così sarà una volta schiacciato il virus.  I profeti di sventura sempre smentiti.

Società, Stati Uniti
8 Marzo 2021

La tenacia di New York




La tenacia di New York, Tg2 Costume del 1/3/2021

Mai sottovalutare la tenacia dei newyorkesi, quando si tratta di uscire la sera.

Temperature glaciali? Mezzo metro di neve? E le sale interne dei ristoranti chiuse o ad accesso limitato causa covid?  Condizioni che scoraggerebbero anche il più intrepido italiano. Non gli abitanti della città che non dorme mai.

In poche settimane, le strade DI New York hanno cambiato aspetto.  Non solo stufe e funghi per riscaldare gli avventori costretti a mangiare all’aperto. Ma anche tende, strutture in legno, igloo. Investimenti cospicui, per mantenere in piedi attività altrimenti costrette a chiudere i battenti. Per sempre.

Religioni, Società, Stati Uniti
13 Dicembre 2020

Christmas Lights, New York si reinventa




Servizio andato in onda su TV7 dell’11 novembre 2020

Tra le torri del Rockefeller Center, anche Atlante indossa la mascherina.

E’ il Natale più difficile per New York, in primavera epicentro mondiale della pandemia. L’anno si chiude con una disoccupazione record del 13 %, il doppio della media nazionale.  Eppure la Grande mela non rinuncia al quella che è da sempre la sua vocazione: far sognare. E per rispettare le regole che il covid impone, come è nei suoi cromosomi, si reinventa.

Le vetrine natalizie, tradizione che ha resistito a qualunque tragedia, compreso  l’11 settembre, brillano più che mai. Quelle di Bergdorf Goodman sono un gioco di riflettori e specchi. Da vicino abbagliano.  Sono studiate per essere ammirate da lontano, in sicurezza.

Cina, Società
16 Marzo 2018

Cina, spero che sia femmina

Cina, spero che sia femmina

Cina, spero che sia femmina. E’ una femmina! L’annuncio dell’ostetrica, fino a qualche tempo, accolto in Cina con rassegnata tristezza e malcelato sgomento. In una società patriarcale, meglio un figlio maschio, soprattutto se come è stato per quarantanni, destinato ad essere unico. Ma Chao e Lu di femmine non ne hanno avute due. Rourou, 3 anni e Qiaoqiao, 6 mesi. E sono felci così.




 

Li Lu, 31 anni
La situazione ottimale sarebbe stata un maschio e una femmina. Ma non è cosa che i genitori possano decidere. Prima di avere un figlio, non abbiamo mai dato peso a questo argomento. Ora siamo felicissimi di avere due bambine.

Ren Chao, 31 anni
Ci siamo semplicemente affidati al destino. Non avevamo neppure messo in conto un secondo figlio. Ma abbiamo accettato con gioia ciò che è arrivato.

Servizio tratto da Rai, Tv7 del 2 febbraio 2018

Il video sul mio canale YouTube

Una coppia con due bimbe

Chao, Lu e le due bimbe vivono con la governante in una casa minuscola – una sola camera da letto – in un elegante e centrale quartiere di Pechino. Lui è un fotografo professionista, il suo lavoro lo porta a viaggiare molto. Lei è restauratrice, il suo ufficio è dentro la Città proibita. Come tutti i cinesi della loro generazione, sono figli unici, così imponeva la politica di pianificazione familiare che la Cina comunista ha abbandonato solo due anni fa.

Cina, Società
16 Dicembre 2017

La lunga marcia dell’altra metà del cielo

La lunga marcia dell’altra metà del cielo




Nello Speciale Tg1 del 26/11/2017 dedicato alla violenza contro le donne, un mio reportage sulla situazione in Cina. Segue il testo integrale:

Il Palazzo d’estate ci riporta ai fasti della dinastia Qing. Fu restaurato dall’imperatrice vedova Ci Xi. Fu questa donna dai nervi d’acciaio, una donna straordinaria che  nel 1902 emise  l’editto che aboliva la fasciatura dei piedi delle bambine. Incominciava la lunga marcia dell’altra metà del cielo verso la parità, una lunga marcia che è ancora  lungi dal suo traguardo .

Dipinti di epoca imperiale sono l’unica testimonianza nella Cina di oggi di una pratica millenaria inflitta alle donne per inseguire  un sadico ideale maschile di bellezza femminile.  La fasciatura dei piedi imposta sia dalla più tenera età provocava per tutta la vita dolori atroci e difficoltà a camminare.  Nonostante l’editto dell’imperatrice, questa barbara usanza era ancora diffusa quando, nel 1949,  nacque la nuova Cina.

Cina, Economia, Società
27 Agosto 2017

Codice, La Cina a due ruote, la rivincita delle biciclette







Testo del reportage andato in onda su Codice, Rai 1, del 25/8/2017:

C’era una volta la Pechino di Michelangelo Antonioni …. un fiume di biciclette che scorre, senza apparente fretta, lungo le strade della capitale di un Paese nel mezzo della rivoluzione culturale. Correva l’anno 1972.

Di lì a poco, tutto cambierà. Quattro decenni di sviluppo hanno portato benessere … e auto di grande cilindrata come status symbol, scimmiottando l’Occidente, con qualche eccesso.Ma da un anno a questa parte, il dragone sta cambiando nuovamente pelle.
Un fiume di biciclette è tornato ad inondare le strade delle metropoli cinesi. Sono biciclette colorate: gialle, arancioni, verdi … ad ogni colore corrisponde una società di bike

Cina, Economia, Società
20 Novembre 2016

Il salto del dragone, Domenica 20 novembre – Rai Uno 23.30

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I cinesi riscoprono le tradizioni. Anche il Partito Comunista incentiva il ritorno a Confucio. Cardine dell’insegnamento del filosofo è il rispetto per l’autorità, la ricerca dell’armonia. Un principio che in tempi recenti ha assicurato coesione ad un Paese che in appena tre decenni da agricolo è diventato la seconda potenza economica del Pianeta.  Alla Cina è dedicato lo Speciale Tg1 “Il salto del Dragone”, di Claudio Pagliara, in onda domenica 20 novembre alle 23.30 su Rai1.
Nulla esemplifica meglio le ambizioni della Cina di oggi della sua prepotente irruzione nel mondo del calcio. Zhang Jindong, padrone dell’impero Suning, a giugno acquisisce l’Inter. Poche settimane dopo, una cordata cinese promette  di comprarsi il Milan. Si tratta della punta di un iceberg. Quest’anno lo shopping di aziende cinesi in Europa e Stati Uniti è destinato a polverizzare il record dello scorso anno. L’Occidente in affanno cede alcuni dei suoi gioielli più preziosi: Pirelli, Volvo, Club Med, il porto del Pireo. Persino l’azienda tedesca leader nel settore della robotica, la Kuka, è stata acquistata da Midea.
Ma il salto del dragone ora fa paura, gonfia le vele del protezionismo, in Europa e negli Usa. È il vento che ha sospinto Donald Trump alla Casa Bianca. Il presidente eletto, in campagna elettorale, ha accusato la Cina di fare concorrenza sleale, manipolando la valuta, e ha minacciato di imporre dazi doganali del 45 per cento sulle sue merci.
Stati Uniti e Cina non si amano, ma non possono fare a meno gli uni dell’altra. Se Trump innalzasse muri doganali per bloccare le merci cinesi, Pechino farebbe altrettanto contro quelle statunitensi. E una guerra commerciale tra la prima e la seconda potenza economica non avrebbe vincitori, solo vinti. Con conseguenze nefaste a livello planetario.
“Il salto del dragone” è un viaggio nella nuova Cina del miracolo economico, dello sviluppo tecnologico, dei robot, dell’inquinamento e della lotta allo smog, del vivace mercato del lavoro, degli stipendi che crescono, delle organizzazioni non governative che si sostituiscono ai sindacati, delle prime manifestazioni di protesta, del boom dell’e-commerce. E poi la vita notturna nelle città, i giovani vestiti alla moda che per divertirsi spendono in una sera l’equivalente dello stipendio di un operaio loro coetaneo. Lavorano nella galoppante industria hi-tech  oppure hanno stabilito un loro business o hanno fondato una start up.

Cina, Cultura, Economia, Società
1 Agosto 2016

La Cina di frontiera, Tg2 Dossier, 30/7/2016




Viaggio nelle metropoli cinesi dove il futuro è già cominciato: Shenzhen, Wuhan, Chongqing, Weifang. Pochi italiani saprebbero collocarle su una mappa eppure offrono grandi opportunità. Scopriamole assieme a quattro connazionali che ci vivono: Luisa Mengoni, Laura Trainini, Davide Muraro e Claudio Operti.

News, Società
2 Ottobre 2015

Sposarsi a Pechino

Oggi sono andato a spasso negli hutong e nel parco del tempio ancestrale delle dinastie Ming e Qing, a a sud-ovest della Citta’ proibita. Una giornata di sole, temperatura primaverile nonostante le foglie che cadono dagli alberi, un fiume di gente riversatosi nella capitale dai quattro angoli della Cina. La prima settimana di ottobre e’ festiva: si celebra la fondazione della Repubblica popolare, che ieri ha compiuto 66 anni. A catturare la mia attenzione, le molte coppie di promessi sposi intente a preparare l’album matrimoniale. Al contrario che da noi, le foto vengono fatte nei mesi precedenti il fatidico si’ . La preparazione dell’album può richiedere anche un anno di tempo, con costose trasferte in posti esotici e altrettanto costoso affitto di costumi eccentrici. Insomma, sposarsi da queste parti non e’ una passeggiata. Meno male che non ho piu’ l’eta’ 🙂

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