Archivio 'Economia'

Economia, Società, Stati Uniti
22 Marzo 2021

La rinascita di New York




New York si risveglia dal suo lungo sonno. Molti sono i segni della rinascita. Nuove attività commerciali aprono i battenti negli spazi lasciati liberi da quelle spazzate via dal virus. Le strade della Grande Mela brulicano di gente, nonostante l’assenza di turisti. I ristornati che sono sopravvissuti ad un inverno particolarmente rigido grazie agli spazi esterni concessi dall’amministrazione comunale, ora possono servire pasti anche nelle sale interne, al 35 % della loro capienza. Le luci di Broadway resteranno spente ancora a lungo, ma i cinema hanno già riaperto i battenti sia pure con limitazioni e dal 2 aprile lo stesso faranno alcuni teatri e sale musicali.

Le big tech statunitensi hanno approfittato del calo del mercato immobiliare per affittare a Manhattan nuovi spazi da adibire ad uffici per le molte migliaia di nuovi dipendenti che hanno in programma di assumere. Facebook ad esempio ha preso in affitto questo ex ufficio postale. Una scommessa sul futuro della metropoli proprio nell’anno in cui gli uffici esistenti si sono svuotati e ai dipendenti è stato chiesto di  lavorare da casa. Ryan Naples, vicedirettore di TechNYC

New York è unica tra le grandi città americane. Ha un sistema di trasporti in funzione 24 ore al giorno, ha università d’eccellenza, importanti istituzioni culturali. E inoltre vanta la più estesa  diversità demografica di qualunque i altra città americana

New York come l’araba fenice, rinasce sempre dalle sue ceneri. Così fu dopo l’11 settembre, così sarà una volta schiacciato il virus.  I profeti di sventura sempre smentiti.

Economia, Stati Uniti
26 Settembre 2020

TikTok nel mirino di Trump

TikTok nel mirino di Trump – Tv7 del 25 settembre 2020




Deanna Giulietti, Tiktoker 

La danza più popolare su tik tok è di Keke (pr. KIKI), si chiama The Savage. Quindi preparati. Sentiti libero di unirti a me. Ok, lei dice che sei un selvaggio. Sono passi facili da apprendere.  Ehi, che sta succedendo? Che sta succedendo? Sono una selvaggia. Wow.

Deanna ha 27 anni, ha scaricato l’app più amata dai giovani quando la pandemia ha  costretto l’America ha tapparsi  in  casa.

Ora ha già 200 mila follower. Ed è avviata a diventare una influencer, la versione XXI secolo del sogno americano.

Deanna Giulietti, Tiktoker 

Sì, sono così fiduciosa. Raggiungere 200.000 follower è stata per me una pietra miliare. L’obiettivo è quello di arrivare ad un milione entro la fine dell’anno. E poi mi trasferirò a Los Angeles per fare di questo un lavoro a tempo pieno.

Economia, Stati Uniti
16 Luglio 2020

Startup italiane a stelle e strisce




Una guida pratica per le startup italiane che vogliono entrare nel mercato più competitivo e promettente del mondo, quello americano.  L’iniziativa dell’ICE presentata a New York  in una videoconferenza moderata dalla giornalista e scrittrice Maria Teresa Cometto, con la partecipazione di oltre  200 protagonisti del settore.

“La pandemia ha acceleratoli processo di trasformazione tecnologia”, dice l’ambasciatore Armando Varricchio. “La guida definita una bussola per un primo orientamento”, spiega il direttore dell’ICE di New York, Antonino Laspina.

Come trasformare l’idea in impresa. Il ruolo degli incubatori e degli acceleratori, i fondi di venture capital, le caratteristiche del mercato statunitense, grandi opportunità, ma solo per chi eccelle. Una sfida già raccolta de decine di startup italiane.

Il virus ha imposto una pausa ai rapporti Italia-Stati Uniti. Ma la ripartenza è carica promesse.

Armando Varricchio, Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti

Economia, Stati Uniti
11 Luglio 2020

New York, la solidarietà degli italoamericani, Speciale Tg1 8/06/2020,




Dal confinamento per il virus al coprifuoco per la rivolta dei neri contro le brutalità della polizia. Le boutique della Quita strada, chiuse dal 23 marzo per la pandemia, ora hanno dovuto anche proteggere le vetrine con pannelli di legno e persino filo spinato  per evitare i saccheggi. Per la città che non dorme mai il risveglio dal lungo sonno non sarà un processo né breve né facile.

New York è stata l’epicentro statunitense della pandemia. Ha osservato la quarantena più lunga e rigorosa di qualunque altra città americana. E quando cominciava a riaprire i battenti, li ha dovuti richiudere sull’onda dei gravi disordini seguiti all’uccisione George Floyd.

Siamo ad Harlem, questo è uno degli sportelli di Common Pantry. E’ una rete di banche del cibo che distribuisce gratuitamente pasti e viveri a chi non ha sufficienti mezzi per provvedere da solo.

Judy Secon, Common Pantry

Ogni settimana, i clienti  aumentano del  15%. Ed è così’ da un mese. Crediamo che questa tendenza continuerà  per tutta l’estate. Questa è la fila di chi viene qui per la prima volta. Sono da 25 a30  persone al giorno.

Economia, Stati Uniti
10 Maggio 2020

Nucholas Economides: “La recessione negli Stati Uniti sarà di breve durata”




Una disoccupazione al 14,7%, oltre venti milioni di posti di lavoro persi solo ad aprile. Unico paragone possibile: la Grande depressione degli anni Trenta. Ma secondo l’economista  Nicholas Economides la crisi provocata dal virus non durerà a lungo, a patto che si rimetta in modo presto il motore.

La disoccupazione era prevista. Il governo ha chiesto  alle aziende di fermare l’attività. Automaticamente i dipendenti sono diventati disoccupati. Non è una disoccupazione normale. Nel secondo trimestre mi aspetto un crollo del PIL del – 20% e il terzo sarà un trimestre di transizione. La ripresa arriverà nel quarto. E sarà una ripresa robusta. Il PIL crescerà del 3 – 4%. Ma bisogna tener conto del fattore tempo. Più lungo sarà il blocco, più lenta la ripresa. 

Cina, Economia
19 Marzo 2018

La Cina invecchia nonostante l’addio alla politica del figlio unico

La Cina invecchia




La Cina invecchia  prima di diventare ricca, dicono i demografi.  E’ l’effetto perverso della politica del figlio unico, abbandonata dal governo solo due anni fa.  Troppo tardi: non c’è stato l’atteso baby boom. E non c’è da stupirsi: con  la maggioranza della popolazione  che ormai vive in città, mettere al mondo un secondo figlio è una scelta che non si può fare a cuor leggero.

Xu Jie 

Mi sveglio, mi lavo, mangio qualcosa al volo, poi aiuto  mio figlio – il più grande – a lavarsi e vestirsi. Sono io ad accompagnarlo a scuola.  Mia moglie resta a casa ad occuparsi del  figlio più piccolo. Cerco di arrivare  all’asilo antro le 8, a quell’ora può fare colazione lì. Poi vado in ufficio.  Lavoro fino alle 6 del pomeriggio, l’asilo chiude alle 4,  quindi non ce la faccio ad  andare a riprenderlo, è mia moglie o i nostri genitori, a  turno, che se ne occupano.

Dura essere genitori in una metropoli

Non è facile la vita in una metropoli di 23 milioni di abitanti come Pechino per una giovane coppia con due bambini. Xu Jie e Li Zhou – nome italiano Gianna – hanno due maschietti, Dou Dou,  3 anni e mezzo  e Duo Duo, 3 mesi e mezzo.

Gianna Li Zhou 

Prima di avere i figli ho lavorato per una società italiana, per un ufficio di rappresentanza a Pechino. Mi piaceva  molto questo lavoro. Ma quando mio figlio maggiore e’ nato ho lasciato il mio lavoro, perché a casa ci deve essere una persona che si prenda cura del bambino.

Xu Jie 

Se mia moglie andasse a lavorare, quando il più grande dei nostri due figli è all’asilo, chi si prenderebbe cura del piccolo? Dovremmo assumere una baby sitter, ma il suo stipendio sarebbe lo stesso di quello di mia moglie. Per questo abbiamo deciso che per ora  la cosa migliore è che sia lei resti a casa.

Gianna Li Zhou 

Vorrei andare fuori a lavorare. Ma con due figli come faccio? I genitori sono già vecchi. Hanno quasi settanta anni. Non possono aiutarci molto. Ogni giorno vengono qui i miei genitori per aiutarci a pulire casa a lavare i vestiti e preparare la cuna e basta.

Niente baby boom

Le autorità comuniste erano convinte che il cambiamento di politica, dopo 40 anni di figlio unico, avrebbe portato a un boom di fiocchi rosa e azzurri.  I reparti maternità si erano preparati a fronteggiare la richiesta. E invece l’aumento è stato bel al di sotto delle aspettative.

Song Jian, demografa, Università del Popolo della Cina, Pechino

Negli ultimi due anni sono nati  diciassette milioni di bimbi l’anno. Questo per la Cina non e’ un baby boom. Basti pensare che nel 1963, quando è stato toccato il picco, sono nati  più di 29 milioni di bambini.

Negli anni Settanta, la famiglia media cinese era composta di 5 bambini. Oggi il tasso di natalità è sceso a 1,5.   E non sembra che l’abbandono della politica del figlio unico sia in grado di rovesciare la tendenza.  Una delle ragioni del mancato baby boom è la totale assenza di strutture pubbliche o private che si occupino  dei nuovi nati durante la prima infanzia.

Xu Jie 

In Cina ancora non ci sono ancora asili nido.   E se anche venissero istituiti, si tratterebbe di una novità, dovrebbero guadagnarsi  la fiducia dei genitori. Io mi fiderei solo  di un nido pubblico o gestito da un’organizzazione famosa.

Figli unici e … viziati

In compenso fioriscono  corsi extra scolastici di ogni tipo, compreso questo:  promette di sviluppare le capacità cognitive dei bambini attraverso le costruzioni. Piccole ingegneri crescono.

Xu Jie

Molti dei miei amici fanno fare ai loro figli altre cose dopo la scuola.   Io penso che la cosa più importante è che i bambini a quest’età si divertano.  L’anno scorso, portavo mio figlio a nuoto. Ma quest’anno non gli piace, così gli abbiamo proposto altre attività: musica, pittura, scacchi. Alla fine ha scelto le costruzioni: gli piacciono moltissimo. 

Nella Cina imperiale, l’ascensore sociale per eccellenza era l’esame per diventare mandarino, funzionario pubblico. Oggi è il gaokao – il temuto esame di maturità -, dal cui voto dipende l’accesso alle università più prestigiose.

Xu Jie 

In futuro dovremo far frequentare ai nostri figli vari corsi integrativi. E’ assolutamente necessario. Non in tutte le materie, ma in quelle dove non sono particolarmente bravi o alle quali sono più interessati.

Due figli, mamma a casa

Con i genitori che si sentono obbligati ad investire così tante energie e risorse nell’educazione dei figli – e senza alcun incentivo governativo – non ci si può stupire che la possibilità di avere un secondo figlio non abbia prodotto un baby boom.  Chi come Gianna di figli ne ha messi al mondo due, deve rinunciare al lavoro  … e non solo.

Gianna Li Zhou

A lui piace molto andare al parco. Prima, con un solo figlio, io e mio marito andavamo  insieme al parco col bambino. Adesso solo mio marito può andare fuori, devo restare a casa.

Il rischio per la Cina è racchiuso in questa cifra: oggi per ogni pensionato, ci sono  circa cinque persone in età lavorativa; nel 2030 solo due. E i numeri sono cinesi, quindi giganteschi: si prevedono per quella data 380 milioni di ultra sessantenni. In nessun altro Paese – anche in quelli a crescita zero – il sistema previdenziale è sottoposto ad una simile, enorme pressione.

La lunga marcia dell’altra metà del cielo

Corea del Sud, Economia
3 Marzo 2018

Cittadini del mondo: Talenti italiani in Corea del Sud

Talenti italiani in Corea del Sud




Cittadini del mondo, Tv7 del 2/3/2018 su RaiPlay

Cittadini del mondo, il video sul mio canale YouTube

La Corea del Sud conosciuta solo per le tensioni con il Nord. Ma a Seoul c’e’ un nutrito drappelli di talenti italiani che hanno fatto di questa metropoli – capitale dell’11esima potenza economica mondiale – la loro seconda Patria. Non si considerano cervelli in fuga ma tutti tornerebbero volentieri, se solo l’Italia riconoscesse ciò che valgono. La Corea del Sud raccontata attraverso gli occhi di: Alberto Monti, celebrità della TV sudcoreana; Paolo Alfieri, Fabio Costa, Stefano Invernizzi, Gianfranco Presicci, dirigenti Samsung; Grazia Accardo e Domenico Frattini, ricercatori.

Testo integrale:

Alberto Mondi è sconosciuto nel suo Paese, l’Italia, ma qui, a diecimila chilometri di distanza, a Seoul, in Corea del Sud, è una star del video. All’ombra della nuova Lotte World Tower – la quinta più alta del pianeta con i suoi 555 metri – i fan lo fermano di continuo per fare selfie.

Alberto Mondi

Ho fatto un programma un po’ per gioco. Il direttore del casting mi ha convinto dicendo: “E’ solo una puntata, lo fai una volta e poi basta”. E poi in realtà quella puntata sono diventate 188 puntate perché quel programma fu un successo incredibile.

Cina, Economia, Italia
2 Novembre 2017

Cina, la carica delle start-up italiane

Nove start-up italiane, selezionate da Istarter, sbarcano a Pechino in cerca di capitali cinesi. Il sistema italia compatto le promuove. C’è l’ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi, il Presidente della Camera di Commercio italiana in Cina, Davide Cucino, il Direttore dell’Ice di Pechino, Amedeo Scarpa.

Non solo made in Italy ma think in Italy. Le start-up sono state fondate da giovani italiani. Alcuni dei soci i sono  rientrati in patria da esperienze professionali all’estero per costruire qualcosa di nuovo.

Dallo spazio al mediale, dall’Intelligenza artificiale ai servizi finanziari: sono start-up che nella Cina della nuova era, per usare le parole del Presidente Xi Jinping, possono trovare i capitali necessari e partner strategici per decollare.

Il servizio è andato in onda su Tg1 Economia del 1 novembre 2017




Cina, Economia, Società
27 Agosto 2017

Codice, La Cina a due ruote, la rivincita delle biciclette







Testo del reportage andato in onda su Codice, Rai 1, del 25/8/2017:

C’era una volta la Pechino di Michelangelo Antonioni …. un fiume di biciclette che scorre, senza apparente fretta, lungo le strade della capitale di un Paese nel mezzo della rivoluzione culturale. Correva l’anno 1972.

Di lì a poco, tutto cambierà. Quattro decenni di sviluppo hanno portato benessere … e auto di grande cilindrata come status symbol, scimmiottando l’Occidente, con qualche eccesso.Ma da un anno a questa parte, il dragone sta cambiando nuovamente pelle.
Un fiume di biciclette è tornato ad inondare le strade delle metropoli cinesi. Sono biciclette colorate: gialle, arancioni, verdi … ad ogni colore corrisponde una società di bike

Cina, Economia, hi-tech
12 Agosto 2017

Codice, e-commerce boom in Cina Alibaba e Jd.com




Testo del reportage andato in onda su Codice, Rai 1, del 13/8/2017:

L’11 novembre in Cina è la festa dei single, una sorta di San Valentino al contrario. Da sette anni, Alibaba, il colosso dell’ e-commerce fondato da Jack Ma, ha trasformato la giornata nel black friday cinese, 24 ore di vendite on line a prezzi stracciati. Lo scorso anno, dopo appena 53 secondi era già stata venduta merce per un miliardo di yuan – 150 milioni di euro. Al termine delle 24 ore di promozione, totalizzati 15 miliardi e mezzo di euro di incassi.

Ora i nostri fattorini dovranno lavorare parecchio, commenta Jack Ma.

L’11 novembre, le vendite on line in Cina raggiungono il picco. Ma anche negli altri giorni le cifre sono da capogiro. Entriamo nella sala di controllo di JD.com, l’altro gigante cinese dell’e-commerce. Sullo schermo, la cifra a caratteri cubitali indica il