PoliticaCapire QAnon, retroscena dell’assalto al Congresso statunitense
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Capire QAnon, retroscena dell’assalto al Congresso statunitense

TM Garret, attivista diritti umani

Temevo che qualcosa del genere potesse accadere, anche se speravo il contrario. E ho avuto paura, quando è successo davvero. E’ un movimento  diverso da quelli razzisti che gli Stati Uniti hanno conosciuto negli ultimi decenni:  skinhead, KKK, suprematisti bianchi.  La folla che ha assaltato il Congresso è mossa da un odio di diversa qualità. Si è radicalizzata negli ultimi anni e ha abbracciato le teorie del complotto di QAnon (si legge qu a non) o ha aderito a gruppi  ultra-nazionalisti

 Le teorie che prendono il nome di  QAnon, hanno trovato terreno fertile nell’America divisa degli ultimi tempi.

La sigla prende il nome da Q, un anonimo internauta che dice di avere accesso ai dossier più segreti del governo. E sostiene che  Donald Trump è  n lotta contro una setta satanica di pedofili diretta da leader del Partito Democratico.

Sheila Harrison, sostenitrice di Donald Trump

Un sacco di gente segue QAnon. Non faccio parte della loro grande famiglia, ma leggo quello che scrivono. E in buona sostanza, come si fa a dar loro torto? Sono semplicemente dei patrioti che difendono la Costituzione.

 Nei fotomontaggi postati da Sheila sulla sua pagina di Facebook, che vanta seimila follower, Gesù compare più volte accanto a Donald Trump: poggia con benevolenza le mani sulle spalle dell’ex presidente sofferente come un martire; prende il suo posto nello Studio ovale.

Sheila Harrison, sostenitrice di Donald Trump

Il presidente Trump non è un politico. Molti anni fa disse che non voleva essere presidente, ma che lo sarebbe diventato se fosse stato utile per l’America. Credo che gli sia stato chiesto, e che lui abbia accettato questa alta responsabilità. Sono una persona di fede. E credo che Dio lo abbia protetto durante il suo mandato. E che avrà un secondo mandato.

Trump si è rifiutato di perdere le distanze dalle assurde teorie di QAnon. Al contrario, quando era alla Casa Bianca, ha ritwittato senza commenti post di suoi adepti. E in una circostanza si è detto lusingato dall’essere considerato un leader in lotta contro il male assoluto.

Seguaci di QAnon erano in prima linea nell’assalto alla sede del Congresso degli Stati Uniti, il 6 gennaio. Il volto più noto è quello dello “sciamano”, Jake Angeli, 32 anni,  elmo da vichingo, giubbotto di pelliccia e tatuaggi suprematisti sul petto.

Oren Segal, Anti-Deffmation League

E’ difficile capacitarsi del fatto che milioni di persone  credano a teorie tanto assurde. QAnon mina le istituzioni democratiche. Alimenta la credenza della gente che qualcosa gli è nascosto, che il governo o un gruppo di persone potenti è responsabile di questo furto.

Un ruolo decisivo nel diffondere le teorie del complotto lo gioca la rete. Solo dopo l’assalto al Congresso. Twitter ha annunciato la sospensione di 70 mila profili legati a QAnon.

Oren Segal, Anti-Deffmation League

Gli algoritmi dei social media sono progettati per massimizzare i profitti delle società che gestiscono le piattaforme. Tendono a mettere in maggiore evidenza  i gruppi che diffondono teorie estreme perché producono discussioni,  traffico e dunque soldi.

Darrell West , Brooking Institution

L’algoritmo dovrebbe rispettare criteri etici e valori basilari della convivenza umana. C’è bisogno di una intelligenza artificiale responsabile, che non diffonda disinformazione e teorie distruttive della società.

 TM Garret, tedesco di nascita, americano d’adozione, sa bene cosa significhi precipitare nel vortice dell’estremismo. E stato un neo nazista. Poi leader del Ku Klux Klan.  Per anni ha odiato ebrei, musulmani, neri, ispanici, asiatici; ha professato la superiorità della razza bianca.  Fino ad  un incontro che ha  instillato in lui il tarlo del dubbio.

TM Garret, attivista diritti umani

Era il 2002, l’anno dopo l’11 settembre. Ero convinto che tutti i musulmani fossero come Osama bin Laden. Ma l’unico appartamento che riuscii a trovare in affitto apparteneva a un turco musulmano. E il proprietario era una brava persona.  Avrei dovuto odiarlo ma mi piaceva.

La conversione si completa quando si trasferisce a Memphis, nel Tennessee. La maggioranza della popolazione è di colore. Garret tocca  con mano le discriminazioni razziali. Nel 2016, fonda CHANGE, una ONG che combatte l’estremismo. E da allora gira l’America per raccontare la sua storia a quelle comunità che aveva tanto odiato. Qui, lo scorso anno, in una sinagoga di New York.

 TM Garret, attivista diritti umani

Quando si disumanizza l’avversario, lo si considera il male assoluto non si può fare altro che combatterlo. Il vaccino contro questo virus è restituire umanità a chi non la pensa come noi. Sedersi accanto a lui, Chiedergli come si chiama. Cosa fanno i figli. Che lavoro fa. Scoprire che le cose che si hanno in comune sono molte di più di quelle che ci dividono. E’ così che tanti razzisti, suprematisti bianchi, neo nazisti hanno capovolto le loro ide e si sono trasformati in costruttori di pace.

Claudio Pagliara, giornalista e autore, racconto gli Stati Uniti al pubblico della RAII. Ho scritto “La tempesta perfetta. USA e Cina sull’orlo della terza guerra mondiale”, Edizioni Piemme

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